Il racconto dell’architettura

Openings n. 1 | 2020

Piscinas das Marés
Álvaro Siza, Matosinhos 2016.

IN/OUT: Architettura e fotografia

di Chiara Tartagni – ph atelier XYZ

Stefano di Corato
e Nicolò Galeazzi

Contaminazione è la parola chiave dei seminari online IN/OUT, promossi da Habitat2020 in collaborazione con ProViaggiArchitettura e con il sostegno di Edilpiù. I partecipanti hanno sondato le relazioni fra l’architettura e altre discipline attraverso le proprie esperienze. La conversazione su architettura e fotografia ha visto protagonista, insieme a Leonardo Finotti, l’atelier XYZ.

Architettura e fotografia hanno una lunga storia di incontri e reciproche suggestioni. Una relazione manifesta nella mostra allestita a Cervia Viagem sem Programa, dedicata al grande architetto portoghese Álvaro Siza. Proprio l’opera di Siza ha segnato il percorso di atelier XYZ, fondato nel 2016 tra Brescia e Porto da Nicolò Galeazzi e Stefano Di Corato. La vocazione dell’atelier è fatta sia di lavoro sia di ricerca nel campo della fotografia e del video di architettura. Galeazzi e Di Corato si sono incontrati all’Università di Architettura a Parma, dove hanno iniziato ad approcciare la fotografia “come necessità”, per indagare ed esprimere la loro idea di architettura. Dopo l’esposizione nell’edizione 2014 della Biennale di Architettura di Venezia, le collaborazioni con grandi architetti e le pubblicazioni sulle più autorevoli riviste del settore, è giunta quella che Galeazzi e Di Corato definiscono “una svolta importante nel nostro percorso, che lo ha reso più internazionale”: nel 2016 hanno ricevuto l’incarico per il Padiglione portoghese alla XV Biennale di Architettura di Venezia. Un’avventura incredibile, vissuta proprio con Siza e i curatori del Padiglione Roberto Cremascoli e Nuno Grande. Viaggiando idealmente attraverso Portogallo, Olanda, Italia e Germania, atelier XYZ aveva il compito di “testimoniare il ritorno del maestro portoghese nelle sue opere di social housing più rappresentative”. Il lavoro è diventato parte integrante del racconto all’interno come all’esterno del Padiglione: un esempio di progetto-soglia. Nel lavoro di atelier XYZ è presente un tema portante: la ricerca dello spirito del luogo, dell’atmosfera in cui l’opera si trova per comunicare le intenzioni del progettista. Nella visione di Galeazzi e Di Corato, “i luoghi parlano e raccontano”, i segni che nascondono li trasformano in luoghi dell’anima. La sfida è trovare il punto d’incontro fra l’anima del luogo e ciò che vi ha trovato l’architetto. Ogni luogo ha uno spirito primitivo, da riscoprire scardinando le sovrastrutture imposte dalla società. Le piscine di Leça progettate da Siza a Matosinhos rappresentano l’aura mistica dell’incontro fra l’architettura e quel paesaggio unico al mondo: piscine e oceano si fondono e l’orizzonte svanisce per poi riapparire poco dopo. La ricerca dell’atelier si focalizza anche sul dialogo tra costruzione e luce, tra contesto e spazio fisico e tra essere umano e architettura. “Le relazioni sono una mappa”, che l’atelier cerca di sintetizzare attraverso fotografia e video. Il Tempietto del Bramante esprime agli occhi di Galeazzi e Di Corato la complessità delle relazioni che instaura con la città di Roma e con il cortile dell’Accademia di Spagna. Il tempo, sia atmosferico che cronologico, è un altro oggetto fondamentale di ricerca: il divenire dell’architettura, dal cantiere fino al risultato finale, dall’esterno fino a quelle che Siza definisce “le viscere” profonde del progetto.

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