Openings in tour
Sulla soglia di Ravenna Festival
di Chiara Tartagni – foto di Gianluca Gasperoni
Può un’azienda diventare editore? Assolutamente sì, se questo significa restituire qualcosa di importante alla propria comunità. È la scelta che ha fatto Edilpiù sostenendo la realizzazione di “Openings. Sguardi oltre il limite”, diretto da Francesca Molteni e Mattia Colombo. Il film è stato proiettato in occasione del Ravenna Festival presso la suggestiva cornice del Pavaglione di Lugo. L’evento, che è stato presentato dal giornalista Giorgio Tartaro, ha visto una nutrita partecipazione di pubblico.
La serata ha avuto inizio con le parole di Marcello Bacchini e Federico Babina, che ha presentato il micrometraggio animato dedicato a Dante Alighieri. Per Edilpiù e per la città di Lugo, Babina ha progettato Lunette, casa fatta di sole finestre. Secondo Bacchini, «La cultura genera ricchezza nelle persone e quindi nel territorio dove operano. Con questa installazione, non vogliamo dare risposte, ma provocare domande». Tartaro ha poi invitato sul palco Francesca Molteni e Mattia Colombo per introdurre la proiezione del film. Molteni ha esaltato Lugo come luogo metafisico prima di evidenziare l’identità di Openings: una riflessione sul confine in un periodo di “confinamento”, alimentata da un senso di comunità. Colombo, che è anche direttore della fotografia, si è soffermato sulla composizione delle immagini in relazione alla colonna sonora, composta da Luca Maria Baldini. «Non è stato facile tenere insieme tutto, ma ci ha aiutato l’idea della Via Emilia come collana di perle, raccontata all’inizio del film. La musica e il voice over ci fanno da guida in un territorio in cui non esiste la retorica: il documentario si è fatto con le persone».
Openings è stato poi commentato dal Sindaco di Lugo Davide Ranalli: «È il racconto di una terra che ha saputo fare tanto, in cui alcune imprese non hanno voluto limitarsi a pensare per sé». Cultura e bellezza ritornano nelle parole del Presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che ha rimarcato un fatto poco noto: «La nostra è l’unica regione al mondo a prendere il nome da una strada, nata per separare e che invece unisce: è diventata soglia fra due realtà, in cui l’ospitalità non ha eguali al mondo». Fra i protagonisti del film c’è il velista Andrea Stella, la cui vita è profondamente toccata dal tema della soglia: «Più che la correttezza del linguaggio nei miei confronti, ciò che davvero mi infastidisce sono gli scalini. Risolviamo i problemi concreti: la progettazione che serve a me serve anche a una mamma col passeggino, a una persona anziana». L’architetto Simone Sfriso di TAMassociati si sofferma proprio sulla progettazione legata alla consapevolezza: «L’idea di bene comune è emersa con forza in questo periodo, ma tale momentanea condizione di debolezza è invece un fatto quotidiano per molte persone. Noi guardiamo la periferia come se fosse lontana e invece dev’essere vicina».
Rossella Miccio, Presidente di Emergency (a cui è stato devoluto l’intero incasso della serata), ha sottolineato: «Per noi la bellezza è sempre parte integrante di un percorso di cura, per restituire dignità a chi è vulnerabile. L’architettura ha la responsabilità di ripristinare un principio d’uguaglianza». La volontà di Edilpiù è ora quella di condividere il film e la Romagna al di fuori del territorio. «Senza soste, sempre in viaggio»: Roberto Bosi, co-autore del film, conclude citando Pier Vittorio Tondelli. «Il ci ha comunque permesso di fare questo viaggio: andremo lungo la Via Emilia e molto oltre».
«La cultura genera ricchezza nelle persone e quindi nel territorio dove operano. Non vogliamo dare risposte, ma provocare domande»
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