Dimensione naturale: Corte San Ruffillo
L’armonia essenziale
di Chiara Tartagni – ph. Alvise Raimondi
Immerso nelle morbide colline di Dovadola, questo agriturismo dalle origini antichissime e debitamente restaurato porta avanti un concetto molto preciso di accoglienza, offrendo agli ospiti un approccio biologico, nel senso più ampio e rispettoso del termine. Un’amorevole cura per la natura circostante e per il benessere della persona che si riflette nel progetto di ampliamento dei suoi spazi ricettivi. Lo studio ha previsto la definizione di un’estensione che crei una vera e propria dimensione in più, un elemento di congiunzione armonica fra l’esterno e l’interno. Il dehor risulta permeabile alla vista e conserva quella semplice, naturale eleganza che è caratteristica distintiva del complesso. Posizionato in aderenza alla struttura già presente e sul prospetto sud, ovvero il fronte di accesso principale, il dehor è stato progettato e realizzato con un linguaggio di composizione ben preciso, che gli consente di unirsi alle bellezze del resort senza imitazioni stilistiche forzate. Cercare una mimesi precisa sarebbe stata infatti un’operazione rischiosa, che avrebbe potuto concretizzarsi in una riproduzione poco meritevole dello stile originale.
Il progetto ha quindi attinto a forme classiche, proponendo un linguaggio sobrio nella volumetria, con un valore aggiunto: il gusto contemporaneo nella scelta dei materiali. L’area originale a cui il dehor aderisce resta visibile e percepibile grazie a una sequenza ritmica di esili elementi metallici tubolari, verniciati a polvere bianca, e grandi tamponature in vetro stratificato, realizzate con telai sottili. La struttura si presenta geometricamente come un parallelepipedo a cui si addossa un “cuscinetto”, che ha il prezioso ruolo di mediare fra il corpo di fabbrica originale e il dehor. All’interno, si crea un effetto a cassettone all’intradosso, che si sposa perfettamente con il gusto misurato e sofisticato del resort. Qui la distinzione fra complesso originario e dehor risulta volutamente impercettibile: è infatti osservabile solo nel salto di quota esterno della copertura, più bassa in corrispondenza della giunzione.
L’intero progetto, frutto di un rigoroso lavoro di squadra, ha voluto conservare in ogni minimo dettaglio quei caratteri di semplicità che si confanno a un luogo così particolare e a chi l’ha fortemente voluto. L’essenziale si esprime nella leggerezza di ogni elemento e trova infine la massima manifestazione in una nuova dimensione, a disposizione di tutti coloro che vogliono assaporare appieno la serenità di un territorio ancora intatto e concedersi un po’ di tempo per vivere al ritmo della natura.
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