Creare e recuperare

Openings n. 1 | 2020

Architetto Chiara Preti, 2017

Un progetto di cuore

di Chiara Tartagni – ph. Daniele Domenicali

Come creare un edificio completamente nuovo riqualificando quello esistente? Semplice, recuperando e non distruggendo. È questo l’approccio seguito dall’arch. Chiara Preti nel progetto dedicato al calzaturificio Randi di Fusignano. Il punto di partenza era una struttura degradata, ma ben nota nel territorio, in cui la comunità l’ha sempre identificato per le caratteristiche “tre punte”. Abbandonato da circa trent’anni, questo opificio degli anni ’50 fu scelto dal marchio Randi, le cui calzature sono amate a livello internazionale. Una scelta non casuale in una zona come quella di Fusignano, da sempre terreno fertile per i tomaifici. Le esigenze erano, ma su una cosa tutte le parti coinvolte si sono trovate subito in accordo: non snaturare il fabbricato e recuperare quanto possibile, aggiungendo senza togliere. La forma dell’edificio è rimasta la stessa, compreso il tipico portone in ferro, che però è stato reso scorrevole. Perfino le porte interne sono state recuperate. Le funzioni del calzaturificio sono diverse: conservare accuratamente i campionari, cosa che richiede condizioni climatiche ben precise, ospitare e assicurare serenità a chi progetta e sviluppa le calzature, accogliere al meglio i visitatori e potenziali acquirenti, che arrivano perfino da terre lontane come il Giappone. Ognuna di queste necessità ha al centro il benessere della singola persona. E proprio al centro della struttura si trova un vero e proprio cuore verde, un boschetto su cui, grazie all’intervento di Edilpiù, si affacciano gli uffici. Chi lavora può così godere di una sensazione di apertura e allo stesso tempo sentirsi

protetto e concentrarsi in tranquillità. Assolutamente rivolto al comfort e alla salute delle persone è il sistema di riscaldamento e raffrescamento realizzato tramite un innovativo sistema aeraulico, che consente, oltre alla corretta climatizzazione estiva e invernale, un costante ed efficace ricambio dell’aria negli ambienti chiusi. Lo stesso sistema completo di elettrificazione va a integrare l’impianto di illuminazione interna. Il tetto ricoperto per l’80% di pannelli fotovoltaici, il cappotto esterno e il sistema finestra completano la tenuta dell’involucro. Proprio il sistema delle finestre studiato con Edilpiù si rivela fondamentale per la tenuta termica, in quanto le aperture sono state realizzate dove non era scontato. I materiali e gli infissi scelti garantiscono alte prestazioni e per i telai è stato selezionato un colore grigio ben armonizzato con il resto dell’edificio. Un attento calcolo ha anche previsto le tende esterne solo in alcune zone, quelle con un maggior irraggiamento solare. E se durante il giorno il fabbricato pare aver conservato la sua struttura originaria, cara alla comunità, di notte la nuova illuminazione sembra aver acceso una luce imprevista nel territorio. Questo concetto di riqualificazione ha fruttato al calzaturificio il marchio Futuro Green e al progetto la selezione all’interno della rassegna Ravenna città aperta, organizzata da CASABELLA e ProViaggiArchitettura. Una rappresentazione di cosa può ottenere la volontà di risparmiare storia e tradizione culturale.

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