Arte e progettualità

Openings n. 2 | 2021

La nuova vita del Villino Sella

di Chiara Tartagni – foto di Daniele Domenicali

La casa di un artista, rinata bella come l’originale. È l’abitazione progettata dal pittore e decoratore Attilio Sella a Lugo, che ricevette l’autorizzazione a edificarla nel lontano 1924. Il progetto di riqualificazione ha permesso di farne rivivere la magia, grazie alle professionalità coinvolte.

L’identità, unica e distintiva, di questa casa affonda le radici nella mente di un pittore, cosa evidente nella prevalenza della decorazione: una sorta di catalogo ben visibile di ciò che l’artista sapeva davvero fare. Nei primi anni ’70 l’edificio era stato ampliato sul retro, così da produrre due singole unità abitative, ed era diventato fonte di attrazione per chi vi passava davanti, grazie alla vivace componente decorativa. La famiglia che ha in seguito acquistato il fabbricato si è trovata di fronte a una situazione non facile da rimettere in sesto, sebbene i volumi non richiedessero particolari interventi risolutivi. Il progetto architettonico di riqualificazione è stato studiato e ristudiato in diverse fasi, tenendo conto delle condivisioni con la famiglia committente e con l’Amministrazione Comunale, nonché del “sentimento” dei lughesi che ben conoscevano la storia dell’abitazione. In seguito, la squadra di professionisti ha potuto verificare lo stato reale del fabbricato, che poggia su un terreno prossimo a una falda sorgiva: le fondazioni erano dunque bagnate e parzialmente immerse. Inoltre, il piano seminterrato era stato costruito secondo un metodo sperimentale, con muri in cemento, quindi privi del ferro richiesto dai calcoli di allora.
Il progetto ha previsto la demolizione e ricostruzione della zona posteriore, seguite dallo studio dei graffiti e delle decorazioni dipinte sui muri esterni.

Dato che l’intonaco risultava non più recuperabile, tutti i disegni e le figure identificate sono stati riportati su carta da spolvero. Era così possibile lavorare il nuovo impasto man mano che veniva steso. Essendo bicolore, veniva posato e spostato di volta in volta con il rabbiello a due punte: una volta essiccata l’area chiara dell’intonaco, questo strumento ha consentito di rimuoverne la parte superiore seguendo le linee del disegno. Questo ha richiesto tutta l’esperienza dell’équipe coinvolta, attenta a creare solchi netti ed evitare sbavature di colore. Sono stati poi ripuliti, rimessi in ordine e rimontati tutti i ferri originali. La pavimentazione esterna è stata realizzata con quarziti rosse, pulite e stuccate, mentre quella interna in marmo, legno e ceramiche. Lo studio e l’installazione degli infissi esterni si sono basati sulla scelta di materiali senza età, dal legno al vetro. L’ultimo tocco è stato dato dall’illuminazione interna, che ne esalta le forme architettoniche e crea un incanto memorabile. Una meraviglia che rivive anche attraverso le immagini.

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